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Insieme Senza Muri

Insieme Senza Muri

Come Recuperare File Excel Corrotto

Che lo si voglia ammettere o no, è difficile se non impossibile di questi tempi fare a meno dei software del pacchetto Microsoft Office; programmi come Excel, Word, Power Point, etc sono ormai entrati nel nostro DNA lavorativo, sono strumenti essenziali per i quali è complicato anche solo immaginare delle alternative credibili, peggio che mai utilizzarle.

Lo stesso non è avvenuto per altri strumenti come il Browser, la Posta Elettronica o lo stesso Sistema Operativo; Linux ed Apple sono concorrenti temibili anche se con target differenti.
Office ha dalla sua parte il tempo, esiste sul mercato dell’informatica praticamente da sempre e l’uso di questi strumenti per molti e non solo per alcuni è diventato quasi una consuetudine.
Questo però non significa che siano anche i prodotti migliori anzi, come sappiamo Microsoft non pecca in bug o difetti.
Uno su tutti?
Impossibile accedere al file. Il file potrebbe essere danneggiato. Il formato non è riconosciuto.

Qui di seguito vi riporto un buono strumento, ExcelFIX by Cimaware, attraverso cui è possibile recuperare i dati (tutti o in buona parte) di un file excel corrotto o danneggiato, così come, attraverso altri tools della medesima suite, è possibile ripristinare file Word, Access, Oulook o persino delle fotografie.

Preciso da ora che il programma è a pagamento, ma con una demo gratuita con cui è possibile cimentarsi prima per capire cosa è possibile recuperare e se il prezzo vale il costo del biglietto.

Scaricare ExcelFIX (versione demo gratuita) e installarla seguendo tutti i passaggi richiesti senza necessità di modificare dati

Al termine della procedura si avvierà in automatico il programma e sarà possibile iniziare con una o più procedure di ripristino

Selezionare quindi il file danneggiato con i dati da ripristinare e premere “Recupera”; dopo pochi secondi a seconda della quantità di dati elaborati si otterrà una sintesi di quanto recuperato e la possibilità di visualizzarlo immediatamente all’interno del tool di recupero

Fino alla visualizzazione dei dati recuperati è tutto gratuito, grazie alla versione dimostrativa.

Nel caso invece aveste la necessità di salvare una copia riparata, è necessario acquistare una licenza con un prezzo non proprio a buon mercato, anche se il prodotto in sé è valido.

Attenzione che qualora il file da riparare fosse protetto in origine con una password crittografata, i dati non saranno in alcun modo recuperati.

Come Togliere Macchie di Rossetto

In caso di macchia evitare di lavare subito in lavatrice e stirare pensando di smacchiare in seguito, altrimenti la macchia si fissa e diventa quasi impossibile toglierla.

Pretrattare può sembrare noioso ma è indispensabile per usare meno detersivo, avere capi puliti e risparmiare soldi e tempo in seguito. La tempestività è altro fattore importante, so che spesso ci troviamo sia in situazioni in cui è impossibile agire o in condizioni in cui prevale stanchezza e poca voglia, comunque sia più la macchia si ferma più si allarga e penetra tra le fibre, si solidifica e talvolta può addirittura corrodere in caso di vernici, comunque pre trattare sempre prima di caricarla in lavatrice!!

Regola generale non strofinare, altrimenti si rischia di allargare l’alone colorato. Anziché strofinare è importante tamponare la macchia con un panno pulito e quindi risciacquarla con dell’acqua tiepida. Risulta essere importante lasciare agire il prodotto per alcuni minuti prima di risciacquare

Ricorso d’emergenza se vi trovate fuori casa è l’utilizzo della mollica di pane che va un pochino “lavorata” fra le dita con una goccia d’acqua e poi va appoggiata sulla macchia e lasciata agire per alcune ore.
Su cotone: Tamponare con alcool e lavare al solito.
Se il rossetto è indelebile allora va trattato con soluzione di acqua calda e glicerina.Poi cospargere con talco o farina e spazzolare sino a che il tessuto non sia asciutto.
Se le macchie sono secche si può provare a pretrattare con sapone di marsiglia,o per i piatti…
Su pelle: provare a rimuovere la macchia strofinando leggermente con un panno morbido o con una spazzolina. Utilizzare solventi potrebbe rovinare i tessuti. E’ dunque preferibile prima cercare di far per assorbire la macchia di rossetto fresca, cospargendola cioè con dell’amido di mais o di riso.
Poi sciacquare con acqua calda e glicerina.

Come Funziona il WiFi

Probabilmente una delle tecnologie più popolari e importanti della nostra epoca, il Wi-Fi è lo standard della rete wireless che ci aiuta a godere di tutte le comodità dei più moderni mezzi di comunicazione. Ma cos’è il Wi-Fi, e come funziona davvero?

Il termine Wi-Fi è un nome commerciale che sta per Wireless Fidelity. Simile ad altri tipi di connessioni senza fili, come il Bluetooth e l’NFC, è una tecnologia di trasmissione radio basata su una serie di standard in grado di offrire connessioni ad un’elevata velocità e sicurezza tra un’ampia varietà di dispositivi digitali, punti di accesso e hardware. Permette anche a smartphone, notebook e via dicendo di accedere a Internet senza la necessità di utilizzare i cavi.
Può operare su brevi e lunghe distanze, può essere accessibile tramite password, ma anche senza, è incredibilmente versatile e allo stesso tempo molto facile da utilizzare (non a caso si trova su prodotti consumer commercializzati su larga scala).

Sebbene il Wi-Fi sia generalmente associato alla connessione Internet (per connettere dispositivi portatili come), in realtà viene utilizzato per connettersi a un router o ad un altro punto di accesso che a sua volta fornisce l’accesso a Internet; il Wi-Fi offre una connessione senza fili a tale dispositivo, non a Internet stessa. Fornisce inoltre l’accesso a una rete locale di dispositivi collegati, motivo per cui è possibile stampare le foto in modalità wireless o guardare in live le telecamere Wi-Fi senza bisogno di essere fisicamente collegate a esse.
Invece di utilizzare i cavi come l’Ethernet, il Wi-Fi sfrutta le onde radio per trasmettere informazioni a frequenze specifiche, in genere a 2,4 GHz e 5 GHz, sebbene ce ne siano molte altre utilizzate in contesti più di nicchia. Ogni intervallo di frequenze ha un numero di canali su cui i dispositivi wireless possono operare, in modo tale da bilanciare il carico e eliminare ogni interferenza, sebbene ciò avvenga comunque su reti molto trafficate.
Tipicamente, una rete Wi-Fi standard è in grado di offrire una portata massima di 100 metri all’aperto; tuttavia, edifici e altri materiali riflettono il segnale, restringendo drasticamente la portata della maggior parte delle reti Wi-Fi. In genere 10 – 35 metri è un dato più reale. La forza dell’antenna e la banda di frequenza possono anche influire sul raggio effettivo della rete.
Chiunque all’interno del range di una rete Wi-Fi può tentare di connettersi ad essa. Questo è il motivo per cui trova spazio in ambienti sia privati ​​che pubblici, ma non preoccupatevi: esistono standard di sicurezza, come WPA – WPA2 – WPA3, ed è possibile anche impostare delle password personalizzabili.

Quando si parla di Wi-Fi, è facile incorrere nel termine 802.11 (o IEEE 802.11). Si tratta di un insieme di protocolli che specifica il tipo di comunicazioni che possono avvenire su una rete Wireless LAN (Wireless Local Area Network).
Prima del recente cambiamento della denominazione, il codice 802.11 veniva anche utilizzato per indicare ogni generazione di Wi-Fi. In ogni caso continua a far parte del nome tecnico, anche se ora vengono utilizzate denominazioni più semplici, etichettate più semplicemente per generazioni.

La prima rete wireless è stata creata nel 1971 (ALOHAnet), ma la prima versione del protocollo 802.11 è stata rilasciata solo nel 1997, e offriva velocità fino a 2 Mbit/s. 2 anni dopo è stata estesa fino a 11 Mbit/s e veniva chiamata 802.11 b. Nello stesso anno appare la Wi-Fi Alliance, nata come organizzazione non profit per supervisionare lo sviluppo della tecnologia e fornire un processo di certificazione per le aziende che desiderano vendere prodotti Wi-Fi. Oggi include centinaia di aziende, inclusi giganti come Apple, Dell e Facebook.

Negli ultimi 2 decenni sono state rilasciate numerose generazioni di connessione Wi-Fi. I dispositivi più moderni sfruttano l’802.11n, l’802.11ac e il più recente 802.11ax. Queste tecnologie offrono una gamma più ampia di frequenze per facilitare il rilevamento nonché per offrire una maggiore velocità di trasmissione dati. Gli standard Wi-Fi più veloci offrono velocità fino a 12 Gbit/s.

Il Wi-Fi è stato integrato praticamente su ogni dispositivo. La maggior parte dei router offre connettività WiF, e oggi sono disponibili anche ripetitori per estendere il segnale, e quasi tutti i prodotti smart si basano su di esso per una connessione stabile e sicura a Internet. Tutti i moderni smartphone lo supportano, così come tablet, notebook e alcuni PC desktop. Può essere poi integrato utilizzando specifici dongle USB.
Le Smart TV sono sempre dotate di supporto per la connettività Wi-Fi, ma anche dispositivi per la casa (IoT) come frigoriferi smart e telecamere di sicurezza IP. Ci sono anche stampanti Wi-Fi, scanner, orologi, console, radio digitali e persino automobili.
I casi d’uso per il Wi-Fi sono quasi infiniti se si considera la vasta gamma di servizi che qualsiasi dispositivo può sfruttare ottenendo l’accesso a Internet.

Come Capire il Comportamento di un Criceto

Quanto sono belli e teneri questi animaletti? E soprattutto, quanto vi piacerebbe comprendere il loro linguaggio? Farvi capire ed essere capiti. Purtroppo quando non si parla la stessa lingua, sembra quasi impossibile o difficile, che tutto ciò, possa avvenire. Quante volte, vi trovate ad osservarlo nelle sue acrobazie, ad ascoltare il suono dei sui piccoli versetti durante la giornata?

Il criceto, come molti animali, parla la sua di lingua, e quando interagisce con un essere umano o con i suoi simili comunica nell’unico modo che conosce. Riuscire a comprendere lo stato d’animo del vostro amico è la base per una bella convivenza. Ecco dunque la chiave di lettura di alcuni dei segnali che potrebbe trasmette durante l’arco della giornata.

Appena entrerà in casa, lo vedrete sicuramente scappare e non si lascerà accarezzare, questo episodio è del tutto normale. Dategli del tempo per ambientarsi nella nuova dimora e ad abituarsi alla vostra presenza. Abbiate un po’ di pazienza e sarete ripagati da copiose dimostrazioni di affetto. E nel giro di qualche settimana, dopo essersi abituato alla vostra voce e al vostro odore, sarà lui a saltare nelle vostre mani per cercare un contatto.

Dopo qualche giorno, inizierà a ispezionare l’ambiente circostante e sarà incuriosito da oggetti, rumori e odori. Noterete che si siede con il busto eretto tutte le volte che è intento ad osservare.

Quando finalmente lo vedrete sbadigliare, vuol dire che si è ambientato e che riesce a riposare serenamente nella nuova casetta. Sta svolgendo le sue normali attività, invece, quando scava, saltella, corre sulla ruotina, sale su e giù per i tubi, raccoglie il cibo, svuota le tasche guanciali nel magazzino e mette in ordine le scorte, sostituisce la carta igienica del nido con altra più pulita, mangia e beve.

Al risveglio e tra un riposino e l’altro, si dedica alla pulizia accurata del mantello e del corpo. Prima o poi, invece, vi capiterà sicuramente di vederlo mentre mangia le sue stesse feci, non vi spaventate. È del tutto normale, poiché attraverso l’ingestione delle feci riesce ad assimilare importanti valori nutritivi.
Quando morde ripetutamente le sbarre della gabbia, invece, non è un buon segnale, vuol dire che si sta annoiando e sta cercando di attirare la vostra attenzione, oppure, nel caso in cui non abbia nulla da mordicchiare nel territorio circostante, si sta limando i suoi piccoli dentini.

Se la causa dipende quest’ultimo caso, inserite nella gabbietta dei legnetti da rosicchiare, in vendita in qualsiasi pet-shop. Non sottovalutate questo aspetto, poiché è di fondamentale importanza che il criceto mantenga una giusta lunghezza dei dentini, poiché crescono continuamente, e pertanto ha bisogno di mordicchiare costantemente qualcosa di duro, per consumarli.

Altro segnale d’allarme, quando si corica sul dorso, mostra i denti ed emette dei piccoli suoni, in questo caso è meglio non toccarlo, poiché è particolarmente nervoso e potrebbe darvi anche qualche spiacevole morso. È probabile che sia stato infastidito, per esempio da qualche rumore, mentre sonnecchiava indisturbato.

Invece, è pronto all’attacco, quando alza le zampe anteriori e squittisce, ed il morso è assicurato. Potrebbe verificarsi per esempio, se mentre sta dormendo, introducete furtivamente la mano nella gabbia, per prelevare del cibo e il piccolo si sveglia di soprassalto. Difendendo il territorio e non riconoscendo subito la vostra mano, parte subito con l’aggressione. Lasciatelo calmare per un paio di minuti e poi andate a controllare la situazione, magari tranquillizzatelo con qualche semino.

Infine, ricordatevi che il criceto non è un animale aggressivo, è solo molto territoriale. Rispettate i suoi tempi e le sue abitudini, imparate a leggere i segnali che emette e fatevi conoscere poco per volta.
Non cercate di prenderlo in mano a tutti i costi. Concedetevi del tempo da trascorrere insieme tutti i giorni, soprattutto la sera. Regalategli momenti di svago sia all’interno che all’esterno della gabbia.

Come Scegliere l’Abbigliamento per Andare a Sciare

Come scegliere l’abbigliamento da sci? Tre devono essere le caratteristiche di un buon abbigliamento da neve, da poter utilizzare anche per delle belle sciate, ossia: impermeabilità, traspirabilità, vestibilità.

Impermeabilità
La prima qualità è essenziale sulla neve. Se non siete molto pratici nella scelta, potete affidarvi agli indici che trovate all’interno delle giacche delle tute. Vedrete infatti un numero affiancato alla frase “ colonne d’acqua”.
Questa unità di misura rapporta la capacità dell’indumento a resistere alla pressione dell’acqua prima di inzupparsi. La colonna d’acqua rappresenta un cilindro con diametro 10 cm, la cui capacità viene misurata in millimetri. La soglia base per definire un capo impermeabile è quella di 1300 mm, ma se pensiamo che alcuni capi arrivano a resistere addirittura ad una pressione di 22.000 mm, possiamo capire quanto all’avanguardia siano i tessuti di questo abbigliamento tipicamente da montagna.
L’indicazione di una impermeabilità elevata non significa, peraltro, che potete esporvi alla pioggia e alle nevicate per lungo tempo: un conto è una caduta momentanea su un manto di neve, un altro è rimanere sotto le intemperie per qualche ora. Considerato quest’aspetto, è consigliabile acquistare un capo che resista almeno per 10.000 mm di acqua.

Traspirabilità
L’impermeabilità da sola non è però sufficiente a fare di un abito quello adatto per il clima di montagna. È importante infatti che i capi che comperate siano molto comodi, proprio perché li userete quando state facendo sport. Questo significa che, se la tuta non è anche traspirante, rischierete di soffrire il caldo proprio perché suderete senza poter lasciare traspirare la pelle. Oltre alla impermeabilità, è perciò fondamentale anche la traspirabilità. Questo indice serve a sottolineare quanto vapore acqueo una giacca da sci riesce a far fuoriuscire in un determinato spazio di tempo.
L’unità di misura è g/m^2, ma per comodità viene indicata semplicemente con la lettera G. Se volete stare tranquilli, vi dovete aggirare intorno ai 20.000 G di traspirabilità, senza andare comunque mai al di sotto dei 4000. Fuori da questi parametri rischiate di prendere un capo davvero scarso, che difficilmente potreste usare per delle attività sportive in montagna.

Vestibilità
Ultimo, ma non meno importante, è l’aspetto della vestibilità: questo parametro è sempre dettato dal fatto che l’indumento che scegliete viene acquistato prevalentemente per svolgere un’attività in movimento, che richiede confort e praticità. Non basta creare degli abiti semplici, ma la vera comodità richiede che l’abbigliamento sia perfettamente conformato al nostro corpo.
Soprattutto in prossimità delle giunture, è necessario che la giacca e i pantaloni siano ben sagomati. Non è facile riuscire a trovare tute che riuniscano tutte e tre queste caratteristiche: spesso infatti ci sono marche che puntano tutto sulla impermeabilità, che certamente può essere l’aspetto più fastidioso in montagna se dovesse mancare. Giustissimo che la tuta sia resistente, ma se deve andare a discapito della comodità forse non vale la pena fare un investimento del genere. Chiaramente per provare che un capo sia davvero adatto, è necessario guardare le etichette che indicano traspirabilità e impermeabilità, mentre muovendovi durante le prove in camerino potrete apprezzarne personalmente la comodità.

Importante poi non dimenticare gli accessori, e in particolare gli occhiali, che devono essere specifici per questo tipo di attività, come quelli per ghiacciaio.

Costo
Affidatevi alle marche che vi garantiscono anche la maggiore resistenza: questi capi infatti saranno sottoposti ad un clima rigido, oltre a dover resistere alla trazione determinata dai movimenti. Un occhio giustamente va anche al portafoglio: forse vale la pena spendere qualcosa di più fin da subito per avere un abito che potrete conservare per molto tempo, anziché puntare al risparmio che non si rifletta anche in una buona qualità.

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