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Insieme Senza Muri

Insieme Senza Muri

Corsa e Zuccheri – Consigli Utili

La corsa di resistenza, per chi la pratica con costanza anche senza essere un professionista, comporta grandi dispendi energetici che spesso superano le 1000 kcal per singolo allenamento.

Durante gli sforzi prolungati, insieme ai grassi, il glucosio rimane una fonte primaria di energia; l’organismo preleva il glucosio necessario dal sangue, dai muscoli e dal fegato, dove si trova immagazzinato sottoforma di glicogeno.

Le riserve di glicogeno contenute nel corpo umano sono sufficienti a percorrere circa 30 chilometri (il muro del maratoneta), che sono molti di meno se si è in sovrappeso, e con un fisico non allenato alle grandi distanze è normale, durante sedute molto lunghe, accusare debolezza muscolare e allentamento dei riflessi, sintomi tipici di crisi ipoglicemica.

E’ inutile in questi casi assumere bibite dolcificate con qualche grammo di zuccheri, sia perchè quei pochi grammi non aporteranno mai le energie necessarie a terminare in forza l’allenamento sia perchè innescheranno sicuramente la reazione dell’insulina, che porterà alla crisi ipoglicemica ancor più velocemente.

Le maltodestrine sono un tipo di zucchero che, grazie alla composizione molecolare più complessa del normale glucosio, rilascia gradualmente il glucosio di cui necessita l’organismo.

Negli allenamenti ad alto carico, dai 20 chilometri in su, è possibile quindi fare uso di integratori contenenti l’equivalente anche di 200 grammi di glucosio, garantendo così un apporto energetico duraturo se assunti una decina di minuti prima.

Normalmente questi integratori sono a base di maltodestrine oppure contengono un mix di maltodestrine e fruttosio che, venendo assimilato più velocemente, fornisce un carburante di immediato utilizzo.

Correre a Stomaco Vuoto – Cosa Bisogna Sapere

Leggendo qua e là per i siti internazionali dedicati al running mi è capitato di leggere domande di chi si chiedeva se fosse meglio correre a stomaco vuoto o mangiare qualcosa prima di un allenamento.

Fermo restando che con lo stesso cibo il sistema digestivo di ciascuno di noi può reagire in modi differenti, la stragrande maggioranza dei runner preferisce affrontare una seduta di corsa con lo stomaco quasi vuoto o del tutto vuoto.

Consumare un pasto abbondante già alcune ore prima, magari senza guardare molto alla digeribilità, durante la corsa può creare problemi gastrointestinali, mentre escluderei del tutto la possibilità di impegnare l’organismo in un allenamento dopo un pasto, anche leggero, durante la digestione, per via del fatto che in tal caso l’afflusso di sangue verso l’apparato digerente impegnato è maggiore ed è dannoso dirottarlo sui muscoli con l’attività fisica.

Nel caso di un allenamento di quantità però, in cui si devono macinare molti chilometri per oltre un’ora e mezza, una blanda assunzione di carboidrati complessi poco prima di incominciare può fornire un supporto energetico equivalente a qualche chilometro.

Cosa Vedere a Palermo

Palermo, capoluogo della regione Sicilia e città adagiata nella “Conca d’Oro“, un’enorme pianura racchiusa tra il Mar Mediterraneo e le montagne!

La sua storia millenaria le ha permesso di subire diverse influenze tanto che oggi la sua cultura e le sue tradizioni si possono ritenere uniche al mondo. Fondata dai Fenici tra il VII e il VI secolo a.C nel corso della sua lunghissima storia è stata sottomessa a diverse dominazioni, dai romani ai saraceni, sino ai normanni le cui tracce sono ancora oggi rintracciabili nei diversi monumenti che la caratterizzano, molti dei quali ritenuti patrimoni dell’UNESCO.

Prima di vedere i monumenti vorrei però parlarvi di quello che è uno degli aspetti più caratteristici della Palermo attuale, se non forse il più caratteristico! Ossia quello culinario.
Palermo, come la Sicilia intera, è una città votata alla cucina. I piatti tipici sono così tanti che è quasi impossibile elencarli tutti, ed alcuni hanno ormai un fama internazionale, se non addirittura mondiale.
Tra questi possiamo citare per esempio i cannoli siciliani, le arancine, la cassata siciliana, ed alcuni tipici soltanto a Palermo come le panelle oppure lo sfincione e l’iris!
La mia esperienza personale sotto questo punto di vista è stata davvero emozionante e gustosa!

Durante la mia visita a Mondello invece, famosa soprattutto per la sua stupenda spiaggia, ho avuto modo di assaggiare la buonissima cassata al forno, che vi mostro nella foto qui sotto.
Se devo scegliere, per il mio gusto personale, preferisco quella classica di cui mi sono letteralmente innamorato! Ma se siete di passaggio, non fatevi mancare assolutamente nemmeno questa versione!
Un altro dolce che non potete assolutamente non assaggiare è il gelato, che qui viene gustato tutto l’anno e spesso accompagnato da una brioches. Tra i sapori più tipici di questa terra c’è quello del pistacchio, che troverete davvero dappertutto e soprattutto proprio nel gelato e nelle creme che vengono proposte assieme.
Il clima mite che c’è durante l’autunno e l’inverno permette ai palermitani di “vivere” in strada anche quando altrove il freddo lo impedisce, e questo ha favorito non poco lo sviluppo di una vera e propria cultura per lo streetfood. Tanto da poter considerare lo streetfood stesso un’invenzione dei siciliani, con i loro banchetti di dolci, pesce e piatti fritti.

I MERCATI di Palermo sono una vera e propria dimostrazione di come la tradizione abbia portato nei secoli il cibo in strada, sino a creare veri e propri “cibi da passeggiata”, come il notissimo pane e panelle, le arancine o la granita che tutt’ora i turisti di tutto il mondo gustano camminando nelle viette della città.
I mercati più belli e famosi sono quelli di Ballarò, della Vucciria e del Capo.
Camminare in questi mercati rivela un particolare aspetto del carattere del palermitano, influenzato da culture antiche come quella araba il cui retaggio sembra impresso proprio nelle tecniche di vendita. Le urla e l’incrocio di sguardi creano una ragnatela di connessioni tra le persone.
I sapori, i profumi delle spezie, delle verdure, della frutta, del pesce fresco ci riportano con la mente ad un passato ormai in larga parte dimenticato.
I mercati sono forse il legame più stretto col passato, e tengono Palermo ancorata ad una tradizione che ancora sopravvive alla modernità, che tutto schiaccia e tutto dimentica.
I vicoli “degradati” della Vucciria sembrano abbandonati, ed invece pullulano di vita, sia di giorno, quanto di notte quando si riempiono di giovani che assaporano la vita per la strada, riempiendola di voci e di un caos che ancora una volta ci racconta lo spirito del palermitano, solare, socievole e comunicativo.

Tra i luoghi da visitare assolutamente quando siete a Palermo c’è Mondello.
Il piccolo golfo racchiude una lunga striscia di soffice sabbia dorata, di fronte al quale si possono ammirare le limpide e verdi acque di quella che è ufficialmente la spiaggia dei palermitani.
Alle spalle della spiaggia le palme e le montagne donano a questo luogo un aspetto esotico, permettendoci di assoparare al 100% quello che è il Mediterraneo, con i suoi colori ed il suo clima così gradevole.
Il centro di Mondello è piccolino, ma merita sicuramente una visita, non fosse altro per la vista impagabile dell’intero golfo alle cui spalle si innalza il Monte Pellegrino che con i suoi 609 metri di altezza ci separa dalla città di Palermo.
Dopo un bel bagno e qualche ora sulla spiaggia consiglio quindi di salire sul monte, sia per il favoloso panorama della città intera dall’alto, che per una visita al Santuario di Santa Rosalia, Patrona di Palermo!
Ogni anno a Palermo viene celebrata una festa per la Santa, periodo in cui viene effettuata l’acchianata di santa rosalia, ossia una camminata che dalla città porta i fedeli sino al santuario ove si trovano le reliquie.

Per visitare tutti i monumenti di Palermo occorro davvero giorni di visita. La città siciliana è una delle più ricche al mondo in fatto di Chiese e monumenti e come abbiamo già detto in precedenza molti di questi risultano essere patrimoni dell’UNESCO.
Questo aspetto attira turisti da tutto il mondo, persone che non possono non rimanere folgorate dai contrasti che contraddistinguono questa città. Quartieri moderni si alternano a quartieri molto antichi e spesso degradati entro i quali troviamo dei veri e propri reperti storici, che raccontano il passato di questa terra, ma anche il passato della nostra civiltà intera.
Il carattere estroso e aperto dei palermitani sembra contrastare con la sontuosità delle innumerevoli chiese sparse per la città, eppure è proprio la storia ad aver dodato questa gente di una tradizione così unica. Il palermitano è di fatto abituato alla tolleranza ed alle diversità, perchè Palermo è una città in movimento ed il suo percorso di vita è costantemente instabile.
Ad esprimere ancor meglio questo concetto ci sono proprio i suoi monumenti che mischiano in se i caratteri di culture opposte come quella araba e quella normanna. Non è raro incontrare chiese con all’interno iscrizioni in arabo dal corano, o vedere architetture ibride i cui stili sono una miscela di cattolicesimo e caratteristiche arabeggianti. Tra gli esempi più lampanti c’è proprio la Cattedrale, che con la sua imponenza è sicuramente uno dei luoghi più visitati in assoluto!

Girare per il centro storico è un’esperienza bellissima in quanto si mischiano la vita mondana all’esperienza culturale. Le lunghe vie di negozi, bar e streetfood si alternano a costruizioni spettacolari e dal valore inestimabile. Camminando ci si dimentica davvero il trascorre del tempo!
Qui si potrebbe camminare per ore senza mai smettere di trovare qualcosa di nuovo da vedere o da gustare!
E sempre camminando (dal centro storico) possiamo arrivare fino alla Cala, ossia il porto di Palermo, recentemente restrutturato ed ora raggiunto anche da diverse attività commerciali come ristoranti e locali.
Dalla Cala possiamo poi percorrere il lungo mare fino al Foro Italico alle cui spalle si staglia la bellissima Porta Felice che altro non è che la conclusione della lunga ed importante via Vittorio Emanuele.
Il fascino di Porta Felice sta tutto nel fatto di essere un vero e proprio affaccio sul mare, altrimenti invisibile ai cittadini. Sempre in questa zona si trova una delle mie chiese preferite, ossia la chiesa di Santa Maria degli Angeli (detta anche chiesa dei pescatori) che un tempo veniva letteralmente bagnata dal mare!
Un’immagine davvero bellissima e romantica nella mia mente.
Tra i monumenti imperdibili c’è poi la Fontana Pretoria, presente in una delle zone più interessanti della città, a pochi metri per esempio troviamo la Martonara, considerata patrimonio dell’UNESCO. Proseguendo a piedi dalla fontana in pochi minuti ci ritroviamo davanti, in tutta la sua maestosità, la Cattedrale, e superata anche quest’ultima arriviamo sino al Palazzo dei Normanni dove è presente oltretutto la bellissima Cappella Palatina.
Quest’ultimo itinerario, anche se molto approssimativo, l’ho descritto per farvi capire come la città sia davvero molto comoda di girare a piedi e come molti dei monumenti più importanti siano ad una distanza tale da poter essere raggiunti con delle passeggiate!

Lungo il percorso inoltre incontrerete un’infinità di posti che attireranno la vostra attenzione. Dai vari negozietti di streetfood, ai caratteristici vicoli, sino alle pasticcerie dove assaggiare l’infinità di dolci proposti dalla città!
Tre le pasticcerie che ho provato e che sicuramente vi consiglio ci sono
– Massaro, praticamente a pochi minuti dal Palazzo dei Normanni
– Scimone, dove ho assaggiato una cassata strabuona!
– New Paradise, dove gustare molti dolci a base di crema al pistacchio

Non c’è da stupirsi se ogni palermitano è orgoglioso delle proprie origini, anche se apparentemente sotto certi punti di vista non sembrerebbe così.
La città di fatto appare spesso sporca e caotica, eppure il tutto sembra parte di un disegno molto più ampio, che comprende il passato ed il presente. Palermo è in continua trasformazione, e la modernità si sta fondendo con il suo passato così incredibile. La vivacità che si respira per le strade non va soppressa, ma incanalata verso un futuro migliore.

Cosa Mangiare a Palermo

Hai in previsione un viaggio a Palermo e vuoi arrivare preparato riguardo le infinite delizie siciliane da assaggiare?
Qui non troverai nessuna ricetta, ma il racconto delle emozioni che queste strepitose opere d’arte culinarie possono regalarti! Sono stato a Palermo 3 volte e non mi stanco davvero mai di programmare un nuovo viaggio in questa meravigliosa città per ingrassare con tutta la felicità del mondo!

La Cassata Siciliana
La cassata è il vero e proprio simbolo della cucina siciliana nel mondo! I suoi colori rispecchiano il carattere di quest’isola dalla storia millenaria la cui cultura è unica ed inimitabile.
La storia dell’origine della cassata conduce alla dominazione araba in Sicilia, di fatto il suo nome deriva dall’arabo quas’at che significa “bacinella”. Gli arabi avevano introdotto in Sicilia la canna da zucchero, il limone, il cedro, l’arancia amara, il mandarino, incrementato la coltivazione della mandorla, già introdotta in Sicilia dai Fenici.
Già solo quello che abbiamo appena detto ci da un’idea del valore di questo dolce, che sembra rispecchiare alla perfezione il valore stesso della città di Palermo le cui influenze culturali multietniche hanno donato uno stile riconoscibilissimo da chiunque nel mondo.
L’ingrediente principale della cassata è lo stesso di moltissimi altri dolci di Palermo, ossia la ricotta con le gocce di cioccolato! Il suo sapore avvolgente si sposa alla perfezione a quello della pasta di mandorle che viene messa come bordo in alternanza con il pan di spagna da qui il suo tipico colore a strisce verde e bianco.
E’ il mio mio dolce di Palermo preferito e sono orgoglioso di aver festeggiato anche in miei 37 anni con una delle sue deliziose fette! Nel palermitano è molto presente anche un’altra versione di questa torta di ricotta, denominata Cassata al forno, priva di canditi e di pasta reale, ma di questo ve ne parlo più tardi!

Il Cannolo Siciliano
Il cannolo è un’altro degli autentici simboli della cucina siciliana. Per le vie di Palermo è possibile gustarlo praticamente ovunque e se ne trovano davvero di ogni dimensione!
Come nel caso della cassata l’ingrediente principe è la ricotta con le gocce di cioccolato mischiato a quell’aroma agrumato dato dalla scorcia d’arancia che dà anche quel tocco di colore in più alla vista.
La cialda, fritta e poi zuccherata, ha una forma così caratteristica da averlo reso famoso in tutto il mondo.
Il primo cannolo siciliano della mia vita l’ho assaggiato circa 1 ora dopo essere atterrato a Palermo ed è stata un’esperienza estatica! Ti innamori di Palermo innamorandoti prima di dolci come il cannolo che hanno in se tutto il carattere e gli aromi di questa terra
Ovviamente girando per le infinite pasticcerie della città ho trovato innumerovoli varianti del cannolo, che viene guarnito spesso con una granella di pistacchio o con del cioccolato.

Brioches col Gelato
Quando sono arrivato a Palermo la prima volta avevo in testa di assaggiare il gelato per un motivo molto semplice, perchè questo dolce ormai così comune è proprio nato qui!
Come del caso della cassata anche qui dobbiamo risalire ad un passato ormai lontanissimo, addirittura alle dominzioni arabe quando la tradizione culinaria del sorbetto (già prodotto dagli arabi) fu importata anche in Sicilia dove alcuni ritrovamenti testimoniano l’esistenza di ghiacciaie sull’appennino siciliano: fosse naturali o costruzioni dell’uomo servivano a conservare la neve durante il periodo invernale per poi essere venduta in blocchi durante le stagioni primaverile ed estiva.
Quello che non sapevo (beata ignoranza!) è che a Palermo il gelato è gustato prevalentemente con la brioches! Inutile dirvi che il gelato a Palermo è strepitoso quasi ovunque, e nei posti migliori i gusti sono quelli tipici delle Sicilia.
Ho scoperto inoltre le loro creme da abbinare al gelato, un’autentica droga calorica!
Le porzioni poi, la prima volta pensavo fosse un caso, poi ho cambiato gelateria ed il peso di quella enorme brioches è rimasta lo stesso! Se dovete mangiare il gelato, assicuratevi di essere a stomaco vuoto da diverse ore o lo avenzerete sicuramente 🙂

Iris
L’Iris è stata una delle sorprese più gustose durante la mia primi visita a Palermo!
Ho avuto la fortuna di saggire questo dolce incredibile a pochi passi dalla spiaggia di Mondello e me ne sono subito innamorato.
Come nel caso della brioches col gelato a stupirmi è stata senza dubbio la dimensione di questo dolce. Era enorme ma anche così buono che piano piano l’ho finito tutto leccandomi anche le dita.
Anche qui l’ingrediente principale è la ricotta con le gocce di cioccolato, questa volta avvolta in una frittella di pasta dolce. Nonostante sia dolce, viene annoverato tra i classici cibi di strada della cucina palermitana.
L’origine del nome deriva dall’opera Iris di Pietro Mascagni in quanto questo dolce fu praparato dal cavaliere del lavoro Antonio Lo Verso, pasticcere palermitano, proprio in occasione della prima dell’opera stessa nella città di Palermo (1901)

Martorana
La martorana è un’altro dolce tipico proprio del palermitano.
È famoso nel mondo perché la sua preparazione e confezionamento prevede, nella forma e nell’aspetto, la perfetta imitazione o riproduzione di frutta e talvolta ortaggi o pesci.
La base della sua ricetta è esclusivamente la farina di mandorle ed io l’ho trovato sin dal primo assaggio estremamente delizioso. A Palermo ho trovato diverse vetrine decorate con questo dolce e le più belle erano addirittura prese d’assalto dai turisti per delle fotografie!

Buccellato
Il buccellato è uno di quei dolci che mi ha stipito di più per la sua golosità!
Pur essendo un dolce natalizio è possibile trovarlo ormai tutto l’anno. Si tratta di un impasto di pasta frolla farcita con un ripieno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia o altri ingredienti che variano a seconda delle zone in cui viene preparato, poi chiusa a forma di ciambella.
La prima volta che l’ho assaggiato non ho resistito a mangiarne altre 3 fette! Io amo i fichi secchi e questo impasto risulta essere davvero delizioso. Il suo nome deriva dalla civiltà latina, dove il “buccellatum” era un tipo di pane a forma di ciambella incisa lungo i bordi.

Sfincione
Se camminate per le vie di Palermo vi troverete spesso di fronte allo sfincione!
Come tutti i piatti già descritti prima la sua storia è molto antica ed è l’unione di tante culture diverse.
Lo sfincione è tipico palermitano e somiglia molto alla pizza. E’ spesso proposto nella sua forma tipica allungata (vedi foto) ma non sempre, di fatto è spesso venduto anche al trancio.
Palermo è la patria dello street food, è una città dove il cibo è consumato per la strada tra chiacchiere e scambi di sguardi. Il clima qui è mite praticamente quasi tutto l’anno è questo ha portato il palermitano a vivere all’aperto. Si trovano “baracchini” che vendono lo sfincione anche sui marciapiedi a prezzi davvero accessibili, come tutto il cibo tipico palermitano.

Arancine
Le arancine sono un altro di quei piatti ormai divenuti famosi in tutto il mondo. A Palermo sono vendute in tantissimi posti e ci sono addirittura dei piccoli fast food che si sono specializzati esclusivamente nella loro preparazione.
Sono preparate secondo diverse ricette, alcune più tradizionali altre più moderne.
Si tratta di una palla o di un cono di riso impanato e fritto, del diametro di 8–10 cm, farcito generalmente con ragù, piselli e caciocavallo. Essendo che io non mangio carne ho provato anche quelle con il ripieno di funghi e quelle con il ripieno di verdure miste entrambe davvero molto buone!
Come nel caso di tanti altri piatti tipici siciliani si riportano le sue origini al periodo delle dominazione araba, anche se nel caso delle arancine non si è certi della loro reale provenienza.

Pane e Panelle
Eccoci a parlare di un altro dei piatti da street food più importanti della cucina palermitana.
Le panelle si possono acquistare in moltissimi luoghi della città, in particolare nelle “friggitorie”, anche ambulanti, e vengono mangiate nel panino con un pò di limone spremuto sopra.
Sono delle frittelle di ceci speziate perfette per uno spuntino veloce durante il tuor della città.

Cassata al forno
Si tratta di un involucro di pasta frolla che contiene all’interno la crema di ricotta zuccherata e gocce di cioccolato fondente poi cotta in forno e cosparsa di zucchero a velo.
E’ molto presente proprio nel palermitano ed è una torta che ha davvero poco da invidiare alla sua versione più famosa! Come nel caso dell’Iris ho assaggiato questo dolce a Mondello a pochi metri dalla spiaggia e ne sono rimasto davvero colpito!
I sapori della Sicilia rispecchiano in pieno il carattere del suo popolo, influenzato da una cultura millenaria con contaminazioni anche molto differenti tra loro. La cucina di quest’isola è così ricca di sfumature e colori da essere diventata un vero e proprio marchio di fabbrica.
Visitare Palermo significa scoprire uno stile UNICO e super riconoscibile, riscontrabile nei suoi monumenti quanto nella sua cucina.

Come si Utilizza il Sapone di Marsiglia

Il sapone di Marsiglia è universale. Può essere utilizzato per lavare i panni, ma anche in altri scopi meno noti. Siccome ha delle proprietà curative viene utilizzato per trattare ustioni, micosi, infiammazioni ecc. Adesso esiste una marea di prodotti chimici, nonostante questo il sapone di Marsiglia si trova tutt’oggi sugli scaffali dei negozi.

Cosa sono i numeri indicati sul sapone?

72%, 70%, 65% – è la percentuale degli acidi grassi contenuti in questo. Se il numero è più alto, il sapone è più efficace.
Ha molti benefici! Il sapone di Marsiglia supera molti prodotti chimici e di bellezza.

Proprietà benefiche! – è un prodotto realizzato da ingredienti naturali e organici, oli vegetali e grassi animali. Questo sapone è totalmente innocuo per la salute!

Il sapone di Marsiglia è spesso consigliato per fare il bucato, soprattutto la biancheria da letto per i bambini. L’acqua che contiene sapone è benefica per annaffiare le piante.

Lo potete utilizzare per pulire ogni angolo della casa. E’ un vero portento per le pulizie domestiche!

Ha un effetto positivo sulla qualità dei tessuti, ad esempio sulla lana. Dopo il lavaggio dei capi in lana questi diventano morbidi e delicati.

E’ adatto ai capelli con problemi di forfora. I capelli diventano spessi e lucidi.

Lavatevi con sapone almeno due volte alla settimana per avere una lunga giovinezza. Dopo il lavaggio applicate una crema idratante. Il risultato è garantito.

La vostra pelle sarà delicata, se in sauna utilizzerete un ramoscello di frasche imbevuto in una soluzione di sapone per massaggiare il corpo.

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