In questa guida spieghiamo come conservare le castagne appena raccolte.
L’autunno è il periodo delle castagne, se avete la possibilità di andare nei boschi a raccoglierle o avete una pianta di castagne o dei più pregiati marroni dovete trovare un modo per conservarle. Le castagne infatti se lasciate nelle cassette in breve tempo tendono ad ammuffire e non sono più buone da mangiare.
I metodi di conservazione sono diversi, se i ricci sono ancora ben chiusi non apriteli, le castagne all’interno infatti non sono ancora mature e vanno lasciate in un luogo fresco fino a quando non si apriranno da sole.
Potete creare una ricciaia sotto la pianta in cui accumulare i ricci con all’interno le castagne e ricoprirli di foglie, ricci vuoti e terra, in questo modo favorite la creazione di un ambiente ideale leggermente acido che permette la conservazione delle castagne. Questo metodo tuttavia non è molto comodo inoltre il vostro prezioso raccolto potrebbe essere saccheggiato da cinghiali, scoiattoli e uccelli.
Un metodo più comodo consiste nell’immergere le castagne, senza il riccio, in acqua fredda per 9 giorni. Mettete le castagne in una bacinella ricopritele di acqua ed eliminate tutte quelle che vengono a galla in quanto non sane.
Cambiate metà acqua il 1°- 2° e 3° giorno e al quarto sostituite completamente l’acqua, al 6° e 7° cambiate metà acqua e all’8° cambiatela completamente. Il nono giorno togliete le castagne allargatele bene in una cassetta forata (tipo quelle da frutta) e mettetele ad asciugare all’aria per 3-4 giorni.
Quando sono asciutte potete ammucchiarle ricordandovi però di rigirarle periodicamente oppure potete conservarle nella sabbia o nella segatura, facendo uno strato di castagne di 20 cm e ricoprendolo di sabbia fine o segatura, la sabbia garantisce una maggiore conservazione e le castagne mantengono inalterato il sapore e il colore fino alla primavera.
Con il trattamento in acqua vengono eliminati tutti i microrganismi aerobi responsabili della formazione di muffe mentre si favorisce lo sviluppo di microrganismi anaerobi che producono una piccola quantità di acido lattico che permette una lunga conservazione.
Per conservare le castagne potete anche surgelarle dopo un’accurata cernita per eliminare quelle cattive, ed averle lavate ed asciugate, praticate anche una piccola incisione nella buccia.
Le castagne piccole possono invece essere essiccate e macinate per produrre la farina molto utilizzata nelle industrie dolciarie per produrre dolci come il famoso castagnaccio.
La procedura per essiccare le castagne è piuttosto lunga e laboriosa e consiste nel farle essiccare vicino al fuoco per una decina di giorni fino a quando non trasudano più e risultano completamente secche. Quindi devono essere sgusciate e ridotte in farina.
In Irpinia e a Montella è molto diffusa la biscottatura o castagne del prete, il metodo è lungo le castagne vengono disposte sopra l’essiccatoio e lasciate ad essiccare per 16 giorni quindi vengono tostate in forno, segue un trattamento in acqua bollente e l’asciugatura.